34 anni fa i fascisti trucidavano a Bari il compagno Benedetto Petrone
Riportiamo l’edizione speciale di “LA RIVOLUZIONE COMUNISTA” nr.5 del 8 dicembre 1977
AL SUD I FASCISTI PASSANO ALL’ASSASSINIO PREMEDITATO
SI SVILUPPI L’AUTODIFESA PROLETERIA CONTRO
LA VIOLENZA STATALE E FASCISTA
Il 28 novembre [1977], nel centro di Bari, i fascisti accoltellano e uccidono barbaramente
Benedetto Petrone, diciottenne della FGCI, e feriscono il suo compagno Francesco Intranò di 16
anni . L’assassinio premeditato ed eseguito “a freddo”, suscita una reazione violenta nei giovani e
nei proletari baresi, gruppi dei quali assaltano le sedi CISNaL e MSI, scontrandosi ripetutamente
con la polizia accorsa a difenderle. Esso segue di poco all’uccisione, sempre per mano fascista, del
giovane Walter Rossi, avvenuta a Roma il 30 settembre scorso in circostanze analoghe.
In entrambi i casi, gli assassinii sono stati l’epilogo di una serie di atti di violenza avvenuti nei
giorni e nelle settimane precedenti.
giorni e nelle settimane precedenti.
Questi episodi di sanguinario squadrismo fascista rivelano che, al Sud, il fascismo è già da tempo
sulla via della organizzazione armata e che esso intende giuocare le sue carte sul terreno dello
scontro armato e dell’eliminazione fisica degli avversari politici.
E’ all’indomani delle elezioni politiche del 20 giugno 1976 che la tattica dell’eliminazione fisica si
è imposta come metodo principale all’interno del movimento fascista; da quando, cioè, lo scacco
elettorale del MSI-DN ha segnato la crisi definitiva del “doppiopetto” e l’affermazione della linea
squadrista sanguinaria, portata avanti dall’ala golpista. In apparente reazione al prevalere di
quest’ultima, ma in realtà come sua copertura parlamentare, l’ala legalitaria ha attuato la scissione
“perbenista“ del MSI-DN dando vita a Democrazia Nazionale (De Marzio, Tedeschi, Nencioni,
Roberti, Andenson). Da allora, mentre la nuova corrente parlamentare fascista operava per
condizionare la destra DC (astenendosi, ad esempio, sull’accordo programmatico, ma votando a
favore sulle leggi eccezionali forcaiole), l’ala golpista e sanguinaria si riorganizzava e si preparava
a uscire allo scoperto.
Le prime “imprese” omicide dello squadrismo fascista hanno come teatro le città del Centro – Sud
(Roma, Bari), perchè è al sud che la tensione sociale è ai livelli più alti. E’ al Sud che le masse
proletarie soffrono di più la crisi e minacciano di esplodere in improvvise rivolte antistatali. Il
fascismo mostra in primo luogo al sud il suo volto sanguinario perché, qui, la borghesia non solo
non si fida più dei propri partiti tradizionali (DC, PCI, PSI) ma ritiene insufficienti le stesse forze di
repressione “regolari” (polizia e carabinieri). Occorre, pertanto, che i giovani, i disoccupati, gli
operai sospesi o licenziati, le donne proletarie, si affrettino ad organizzare gruppi di auto-difesa
contro la violenza delle bande ”regolari” e “irregolari” (fasciste) della borghesia; per assicurarsi
così la possibilità stessa di proseguire le proprie lotte per il pane e in difesa del posto di lavoro e del
salario. Per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per tutti i proletari.